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I FARI NEL MONDO
IL FARO SI ST. AUGUSTINE, FLORIDA - USA
di Annamaria "Lilla" Mariotti
Tratto dal volume RACCONTI DI FARI E ALTRE STORIE DI MARE Ed. F.lli Frilli 2006 - ristampa 2008
Quando l’esploratore spagnolo Don Juan Ponce de Leon sbarcò sulle coste della Florida il 2 Aprile 1513, domenica delle palme, deve essere rimasto colpito dal clima mite, dalle bianche spiagge e dalla folta vegetazione di quel luogo, che lui riteneva fosse un’isola, tanto che lo battezzò "Pascua de Florida” . Quello che nei secoli futuri sarebbe diventato un paradiso per milionari, ma anche per chi tanto milionario non è, e cerca solo un rifugio in cui trascorrere tempi tranquilli dopo anni di lavoro nei freddi stati del Nord, diventò in quel momento terra spagnola. Solo circa cinquant’anni più tardi però la Spagna decise di colonizzare la zona e venne inviato per lo scopo Don Pedro Menendez de Aviles.
L'esploratore sbarcò sulla costa Nord orientale della Florida il 28 Agosto 1565, era il giorno della festa di Sant’Agostino, e così nacque una città con quel nome, quella che oggi viene affettuosamente chiamata “la vecchia città”.
Gli Spagnoli restarono in Florida fino al 1763, quando la cedettero agli inglesi, per riottenerla nel 1783 con il trattato di Parigi, finché entrò a far parte dell’Unione nel 1821. Durante questo periodo gli Spagnoli lasciarono molte testimonianza della loro permanenza, castelli e fortificazioni, che hanno resistito agli insulti del tempo, dato che erano stati eretti mescolando al materiale da costruzione un aggregato formato da conchiglie e coralli che nel tempo si erano saldati insieme. Tra queste costruzioni erette a St. Augustine una delle più interessanti è il “Castello de San Marco”, costruito tra il 1672 ed il 1695 e poi alcune torri di avvistamento e segnalazione, una delle quali si trovava sull’Anastasia Island, una barriera di sabbia appena fuori St. Augustine ed è questa torre che ci racconterà la storia della sua trasformazione nel bellissimo faro che vediamo oggi attraverso i secoli e le storie dei suoi “abitanti”, perché in quel faro si è susseguita una serie di guardiani ufficiali, ma alcuni personaggi, meno ufficiali, non lo hanno mai abbandonato.
Il faro attuale è una torre in mattoni alta 50 metri ed è stata dipinta a strisce bianche e nere, a spirale, simili a quelle del più famoso faro di Capo Hatteras nel North Carolina con la differenza che la lanterna sulla cima è dipinta di rosso. Dopo la cessione della Florida agli Stati Uniti da parte degli Spagnoli, nel 1821, una delle prime cose che il Governo Americano decise di fare fu di costruire un faro a St. Augustine per aiutare i marinai a navigare in quella zona e ad entrare ed uscire dal porto. All’inizio si pensò di utilizzare come faro la vecchia torre spagnola, ma l’idea venne scartata perché considerata insicura, e ne venne costruita un’altra, di cui si hanno poche notizie e che restò in servizio per alcuni anni finché venne deciso di costruire il primo vero faro che fu completato il 16 Marzo 1824 e ne fu affidata la custodia ad un certo John Andreau, originario di Minorca e pagato 350 dollari all’anno. Come quest’uomo proveniente da un’isola mediterranea fosse finito a fare il guardiano del faro di St. Augusine rimane un mistero.
La torre all'inizio era alta solo 9 metri ed era illuminata da dieci lampade Argan la cui luce era amplificata da un riflettore, e che furono accese per la prima volta il 3 Aprile 1824. In un secondo tempo la torre fu alzata fino a 16 metri e nel 1855 furono installate le lenti Fresnel di 4° ordine che resero la luce della lanterna visibili ad una maggiore distanza. Durante quella che noi chiamiamo la Guerra di Secessione e che per gli Americani è la Civil War, che durò dal 1861 al 1865, molti dei fari sulla costa Sud Orientale degli stati Uniti furono oscurati ed in parte anche smantellati dall'esercito Confederato del Sud affinché le forze dell'Unione del Nord non potessero utilizzarli per dirigere le loro navi. La stessa sorte toccò anche al Faro di St. Augustine che fu oscurato per alcuni anni e riattivato solo nel 1867.
Tuttavia la torre fu presto minacciata dall'avanzare dell'Oceano e dall'erosine marina, così, nel 1870, il Governo Americano decise che era necessario costruire un nuovo faro e la luce del primo fu spenta definitivamente da John Andreau il 15 Ottobre 1874 quando fu accesa la lanterna del nuovo. Il guardiano continuò a vivere nella casa del vecchio faro fino al 1876 quando la vicinanza del mare si fece troppo pericolosa e si spostò nella casa in stile vittoriano costruita proprio quell’anno vicino al nuovo faro. La vecchia torre fu abbandonata all'erosione marina e sopravvisse fino al 22 Agosto 1880 quando crollò definitivamente in mare durante un’uragano.
Il Governo era riuscito ad ottenere cinque acri di terreno in un punto più distante dalla costa e leggermente rialzato così nel 1871 iniziarono i lavori per il nuovo faro. Il disegno della costruzione fu affidato al Capo Progettista del Servizio Fari degli Stati Uniti Paul J. Pelz che disegnò anche alcuni particolari Fari in legno in stile Vittoriano e, più tardi, la Libreria del Congresso di Washington D.C. La torre venne costruita con mattoni dell’Alabama, granito della Georgia e ferro forgiato a Filadelfia, l'opera fu completata in tre anni e il 15 Ottobre 1874 il guardiano accese per la prima volta le lenti di Fresnel costruite in Francia. Questo nuovo faro era bellissimo, con le sue strisce bianche e nere e la lanterna che spiccava rossa contro il cielo. La torre poggia su una base ottagonale alla quale è attaccato un piccolo edificio d'ingresso ad un solo piano con un tetto spiovente. Questo edificio è pressoché identico a quelli che si trovano vicini ai Fari di Bodie Island e di Currituck Beach, entrambi nel North Carolina ed era utilizzato come magazzino per il combustibile e ufficio per il guardiano del faro. Dodici scalini di granito conducono da questo edificio d'ingresso alla base della torre. Una scala di ferro a otto rampe per un totale di 202 gradini e con una singolare forma a semicerchio, conduce alla stanza di guardia da dove, salendo altri dieci gradini, si raggiunge la stanza della lanterna.
Quando nel 1855 venne utilizzato come nuovo combustibile il kerosene, per sicurezza venne costruito un nuovo magazzino per contenerlo più distante dal faro. Vicino al faro si trovava un’abitazione per il capo guardiano, il secondo ed il terzo assistente. La casa era così suddivisa : il capo guardiano con la sua famiglia viveva nel lato Nord della casa, il primo assistente, sempre con la famiglia, nel lato Sud, mentre il terzo assistente, che forse veniva scelto tra gli scapoli, viveva in due stanze al piano superiore. Queste famiglia conducevano una vita assolutamente normale. Gli uomini erano impegnati coni lavori quotidiani, pulire i vetri della lanterna, lucidare gli ottoni , ricaricare il congegno ad orologeria che faceva girare le lenti, compilare i loro rapporti giornalieri ed i rapporti straordinari quando qualche naufragio si verificava alla base del faro. Le mogli si prendevano cura della casa e del giardino, i bambini andavano a scuola e nel tempo libero davano una mano pescando e cacciano per rifornire la tavole con cibo fresco e, naturalmente, giocavano riuscendo anche ad inventarsi dei giochi piuttosto insoliti. Si racconta che Cardell "Cracker" Daniels, figlio del guardiano C.D. Daniels amasse costruire dei piccoli paracaduti e che si divertisse a lanciare oggetti inanimati dalla torre del faro, finché un giorno decise di paracadutare un essere vivente quindi afferrò il gatto di casa, Smokey, e, all’insaputa di tutti, lo attaccò ad un paracadute e lo lanciò dalla torre. Il gatto, fortunatamente, toccò terra incolume, ma sparì e nessuno, per quanto cercassero, riuscì a trovarlo, finché il micio fece ritorno da solo, ma dopo un mese dalla sua avventura e fu solo dopo circa un anno che la causa di quella sparizione venne alla luce.
Il Faro era stato equipaggiato con lenti Fresnel di 1° ordine con un particolare disegno con tre lenti a occhio di bue. Questo creava una luce fissa, ma quando la parte della lente ad occhio di bue ruotava davanti alla lampada, si poteva vedere un lampo molto intenso. La luce fissa può essere vista per circa 19 miglia, mentre il lampo periodico arriva a 24 miglia. Prima che arrivasse l'elettricità l'apparato ruotava con una rivoluzione di nove minuti e mandava un lampo ogni tre minuti. Nel 1936 il faro fu elettrificato e la rotazione fu aumentata. Oggi le lenti fanno un'intera rotazione in 90 secondi e lanciano un lampo ogni 30 secondi. Durante la seconda guerra mondiale la lampada da 1000 watt fu sostituita con un bulbo da 50 watt per rendere la luce meno visibile ai sottomarini tedeschi che incrociavano nell’Atlantico vicino alle coste Americane. Nel 1955 il Faro fu automatizzato e l'ultimo Guardiano, James L. Pippn, lasciò il servizio. Da allora nessun guardiano ha più vissuto nelle bella casa vittoriana con le due verande. Personale di manutenzione si recava al faro due volte al giorno per tenere pulite le lenti e controllare che tutto funzionasse correttamente. L’ultimo addetto alla manutenzione, Henry “Hank” Mears, è andato in pensione nel 1989 e da allora è la Guardia Costiera a prendersi cura del faro una volta alla settimana.
Il Faro nel corso degli anni ha vissuto varie vicissitudini. Nel 1986 le lenti sono state danneggiate da un colpo di fucile sparato da un ragazzino del posto, una bravata. La Guardia Costiera pensò di sostituirle con un ottica più moderna ma la Junior Service League di St. Augustine riuscì a mettere insieme i 500,000 dollari necessari per riparare le lenti. Queste furono rimosse nel 1991, temporaneamente sostituite, riparate e reinstallate nel 1993.
La casa di mattoni a due piani in stile vittoriano, completata nel 1876, che ospitava le famiglie dal Capo Guardiano e del suo assistente, cominciò a cadere in rovina e subì molti atti vandalici, tra cui un incendio, dopo che l'ultimo guardino se n'era andato. Ci furono molti discorsi intorno a questo edificio, chi lo voleva abbattere e chi voleva conservarlo. Vinsero questi ultimi, così nel 1981 il Faro di St. Augustine e la casa del Guardino entrarono a far parte del National Register of Historic Places. La torre e la casa annessa sono le più antiche costruzioni in mattoni rimaste a St. Augustine.
Nel 1982 la Junior Service League di St. Augustine firmò un contratto di affitto della durata di 99 anni per restaurare sia la casa del guardiano che il terreno circostante. Questi lavori procedevano a mano a mano che era possibili riuscire a reperire dei fondi, ma gli sforzi furono premiati e nel 1988 nella casa che era stata del Guardiano venne aperto il Museo del Faro di St. Augustine. La Junior Service League firmò anche un altro contratto di affitto per 30 anni con la Guardia Costiera Americana per poter restaurare il Faro e nell'Aprile del 1992 anche la torre di St. Augustine è stata riaperta al pubblico. Questa è la storia del Faro di St. Augustine e della sua vita, ma non è tutto qui. Ci sono delle leggende legate a questa torre, molte persone hanno visto o percepito delle presenze, sia gli addetti al Museo che le guide che accompagnano i visitatori e, a volta, anche i visitatori stessi.
Durante una visita di una troupe televisiva all’interno della magazzini del combustibile, una delle responsabili del Museo avvertì un forte odore di fumo di sigaro fresco. La signora chiese agli altri se anche loro sentivano quell’odore, ed alla riposta affermativa invitò la troupe ad allontanarsi, non era la prima volta che succedeva e lei sapeva che si trattava di una delle misteriose presenze del faro. Succedeva anche che nel negozio dei souvenirs qualcuno mettesse in disordine gli oggetti sugli scaffali ed una ragazzina con i capelli lunghi ed un vestito rosso è stata vista molte volte dietro alla finestra del primo piano della casa del Guardiano, che è ora adibita a Museo, dopo l'ora di chiusura al pubblico, per poi svanire improvvisamente. Nella stessa casa, al piano terra, è stato visto spesso un uomo alto, anziano, che girellava tranquillamente e poi spariva. Un altro uomo è stato visto passeggiare sulla passerella che circonda la lanterna, la sera, dopo che tutti i visitatori erano usciti e le porte che conducono alla lanterna chiuse elettronicamente. Fatto un controllo, si scoprì che la porta in cima alle scale era stata aperta da qualcuno, ma da chi ? Le persone che curano il Faro sono sicure che si tratta di vecchi guardiani del Faro e dei componenti delle loro famiglie. Accurate ricerche hanno anche dato un nome ad alcuni di loro, ma che importanza ha dare un nome a questi personaggi ? A quanto pare tra faro e guardiano si crea una simbiosi eterna. E poi queste “presenze” hanno dimostrato di non voler fare male alcuno né ai visitatori, né al personale e allora perché disturbarli. E' meglio considerarli parte stessa del complesso e non spaventarsi se improvvisamente uno si sente avvolto da un'aria gelida e vede un vecchio signore che passeggia indisturbato al piano terra della casa che un giorno è stata sua, prima di sparire nel nulla.
Questa è solo una delle tante storie che circondano i fari, sono monumenti antichi e negli anni hanno avuto anche loro tante avventure, come i marinai che solcano i mari e che fidano nelle loro luce per trovare la giusta via.
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