Io ero già stata nel Maine per conto mio alcuni anni fa per vedere il maggior numero possibile di fari. Ma mi trovavo lungo la costa sud, avevo poco tempo a disposizione così ho potuto vedere solo alcuni fari in questa parte dello stato e, sfortunatamente, solo dall'esterno. Dovevo ripartire ma mi ero ripromessa di tornare un giorno.
L'opportunità si è presentata la scorsa estate (Agosto 2010) quando ho ricevuto il Bulletin della US. Lightouse Society (di cui sono orgogliosa di essere membro) che proponeva un viaggio per visitare molti fari del Maine in Ottobre. La mia decisione è stata veloce e ai primi di ottobre ho lasciato l'Italia.
Mi ci sono voluti due giorni e quattro aerei per raggiungere Bangor, (Maine) il punto d'incontro, ma il mio premio è arrivato non appena ho incontrato Wayne Wheeler. il presidente della Società e nostro Tour Leader, e la sua simpatica moglie Sally, che mi hanno riservato un caldo benvenuto. Durante la cena di benvenuto ho incontrato anche i miei compagni di viaggio, 25 persone provenienti da tutte le parti degli Stati Uniti.
Il mio primo e grande problema era quello di alzarmi presto al mattino, ma il mio entusiasmo era tale che ho pensato di poter fare qualsiasi cosa e, veramente, ogni cosa è diventata facile.
Un'altro problema è sorto il primo giorno sul bus, mentre ci dirigevamo verso il Canada. Io credo di poter parlare e scrivere un inglese abbastanza fluente, ma sono stata sopraffatta dal modo veloce di parlare e dai differenti accenti dei miei compagni di viaggio e questo mi ha fatto sentire una straniera in mezzo a loro, cosa che non mi andava a genio. Ero seduta vicino a Sally e le stavo spiegando il mio problema quando, dal sedile posteriore, Candace mi ha dato un consiglio molto saggio: "Basta dire rallenta". Così ho fatto e in breve tempo sono stata in grado di conversare con tutti i miei nuovi amici. Adesso ero una di loro e ho realizzato che era valsa la pena di volare dall'Italia per unirmi a questo tour, il primo della mia vita. Quando Wayne parlava al microfono dicendo dove stavamo andando e quale faro avremmo visitato, non ero sicura di avere inteso bene, ma tutti erano pronti a aiutarmi, così anche questo problema è stato risolto.
Ho visto così tanti fari che non posso elencarli tutti qui. Dal nord al sud un una settimana abbiamo visitato 37 fari, dei 63 che si trovano nel Maine. Ne abbiamo visitati alcuni lungo le coste a molti altri con due escursioni in barca da Bar Harbor e da Boothbay. Quando siamo arrivati al faro di West Quoddy e al suo gift shop ho avuto anche l'opportunità di incontrare Junia Lehman, la proprietaria, che conoscevo da lungo tempo dato che avevo acquistato da lei degli oggetti per posta. Ma non l'avevo mai vista prima.
Ero così eccitata nel vedere questi fari davanti a me e per l'esperienza di salire su per le scale a chiocciola fino alla stanza della lanterna, che non sentivo la stanchezza. Le scale erano una vista già per se stesse, alcune di pietra e altre in ferro, lavorare come pizzi, un vero lavoro d'arte "fin de siecle". La vista dalla cima era magnifica, e mi faceva pensare ai tempi antichi quando queste luci aiutavano i velieri a evitare le terribile rocce e i pericolosi e nascosti banchi di sabbia alla base. Ho fatto molte fotografie come ricordo di questa grande esperienza.
Un giorno, durante un'escursione in barca, abbiamo visto, sulla sommità di una piccola isola, il faro di Seguin Island, che io conoscevo bene, anche se non l'avevo mai vista. Questo mi ha riportato alla mente una comica esperienza di alcuni prima. Durante un trasferimento sul bus, qualcuno chiese a Wayne di raccontare una storia di fantasmi riguardante un faro. Wayne ha rifiutato l'idea; lui non gradisce questo tipo di storie, così io ho detto che potevo farlo io per lui. Ho raccontato la storia del faro di Seguin Island, dove a metà del 1800, il guardiano aveva ucciso sua moglie che continuava a suonare sul pianoforte, un noioso motivo, sempre lo stesso, e poi ha ucciso se stesso. Da allora si dice che il faro sia infestato. E' una storia molto conosciuta; io l'ho letta in diversi libri e io l'ho anche riportata in uno dei miei libri. Ma Wayne scuoteva la testa ascoltando questa storia e io ridevo, gli dissi che era uno scherzo, tanto per divertirci un po'.
Scendendo verso sud siamo arrivati ai fari che io avevo già visto nel mio precedente viaggio, ma ero eccitata nel vederli di nuovo e questa volta poter salire fino alla lanterna. Io amo entrare nella stanza della lanterna di un faro. Per me questa esperienza è qualcosa che tocca la mia anima; è come raggiungere la cima del mondo. Vedevo che anche tutti i miei amici provavano gli stessi sentimenti che provavo io; erano tutti felici di salire le scale e girare intorno al faro per fare fotografie. Sono sicura che tutti speravano che questo viaggio non finisse mai.
Durante la visita al faro di Cape Elisabeth ho avuto un'altra sorpresa. Ho incontrato Jeremy D'Entremont, che era venuto appositamente per aprirci il faro (che è chiuso al pubblico, n.d.a.). Queste è un'altra persona che conosceva, ma che non avevo mai incontrato. Noi avevamo scambiato alcune mail, e era stato lui a presentarmi alla Lighthouse Society e al Keeper's Log (la rivista per cui scrivo, n.d.a.).
L'ultima sorpresa mi aspettava all'albergo di Portland. Vince e Bobbie si erano fatti spedire il mio libro sui fari in modo che io potessi fare la mia dedica prima di partire. Cosa posso dire; questa cosa mi ha meravigliata e commossa. Avevo veramente avuto l'opportunità di viaggiare con molti magnifiche persone !
Per concludere devo dire alcune parole sugli alberghi in cui ci siamo fermati, due notti in ciascuno di essi, tutti molto eleganti e confortevoli, e il migliore è stato sicuramente il Samoset Resort a Rockland, dove abbiamo anche cenato. Tutti i ristoranti erano stati scelti con cura; ho potuto cenare due volte con il mio piatto preferito, l'aragosta. In ogni ristorante, tutti riservati per noi, il cibo e il servizio erano perfetti e Wayne era sempre presente per assicurarsi che ogni cosa fosse fatta in modo che noi potessimo sentirci a nostro agio.
L'organizzazione di questo viaggio deve essere stata laboriosa e aver provocato più di un mal di testa ai suoi promotori; ho già detto che questo è stato il mio primo tour, ma se sono tutti come questo volerò facilmente e con gioia dal mio paese per unirmi a loro.
Ho ancora un'ultima cosa da aggiungere. Qualcuno può chiedersi perché ho intrapreso un così' lungo viaggio attraverso l'oceano per unirmi al Maine Lighthouse Tour. E' facile da spiegare: perché in Italia non abbiamo niente di simile. Nel mio paese i fari sono gestiti dalla Marina Militare e di fronte a ciascuno di loro che una targa gialla con la scritta: "Zona Militare - Vietato entrare". L'unico modo per visitare un faro è quello di avere alcuni amici tra i guardiani dei fari (e per fortuna io ne ho), così di tanto in tanto ho l'opportunità di salire in cima a qualche faro fino alla stanza della lanterna. In Italia ci sono solo due fari aperti al pubblico: Genova (dove i visitatori possono raggiungere solo la prima terrazza) e Trieste, entrambi in nord Italia. Questo è il motivo per cui io spesso viaggio all'estero dove posso facilmente visitare dei fari
Fiscal Year, 2011 - 2nd Quarterly Bulletin